Tra le montagne della Val Saviore, valle laterale alla Valcamonica, il suono della fisarmonica si è sempre espanso gioioso, strumento principe in feste, sagre, ricorrenze, rappresentazioni teatrali di
ogni tipo. Insieme al suono cerimoniale delle bande , a quello più intimo dei cori, ed al meditativo organo nelle chiese, ha rappresentato il simbolo della tradizione popolare più genuina, elevantesi verso le
vette ad incontrare il fruscio del vento.
Ma quale il legame particolare che lega Cevo alla fisarmonica? Intorno al 1975 fu nominato Parroco a Cevo Don Pietro Spertini, pastore di anime effervescente e carismatico, appassionato di musica e disposto a qualsiasi sforzo per saldare elevazione a Dio ai valori della tradizione ed all'arricchimento culturale in cui la musica doveva essere lo strumento più efficace, oltre alla preghiera.
In poco tempo riuscì a costruire un meraviglioso oratori con vista sulla valle e sulle montagne di fronte , con l'obiettivo di farne, oltre ad un centro ricreativo per la comunità, anche una scuola di musica.
Don Pietro mi aveva conosciuto da ragazzina quando avevo fatto un concerto con la fisarmonica nell'Istituto Santa Lucia di Bergamo di cui era direttore. Passò qualche decennio e quando l'oratorio fu costruito, si ricordò di quell'incontro nel suo fervido proposito che la fisarmonica sarebbe dovuta diventare la protagonista in quella scuola di musa.
Riuscì a rintracciarmi e mi chiese se volevo fare qualche incontro di presentazione dello strumento, anche per farne emergere le sue capacità di interpretare repertori diversi da quelli tradizionalmente coltivati in valle. E quella fu una vera trappola del buon Don Spertini nei miei confronti, perchè l'interesse riscontrato tra i ragazzi fu enorme e, giocando anche sull'amore per la montagna che aveva captato in me, mi chiese di aprire una cattedra di fisarmonica. Non riuscii a dire di no.
La distanza non era poca, non c'erano superstrade, a quei tempi spesso nevicava sulla tortuosa salita, ma quell'atmosfera montanara sopraffina, quell'entusiasmo dei valligiani, quelle vette meravigliose mi avevano stregato e contaminato. Avevo in settimana un giorno libero, il mercoledì, in cui ero libera dall'Orchestra dell'Angelicum di Milano in cui suonavo come violoncellista, e la straordinaria avventura che doveva durare parecchi anni cominciò.
Si iscrissero all'inizio una decina di allievi tra i 7 ed i 15 anni. Enormi i sacrifici delle famiglie per lo più non agiate per acquistare gli strumenti. Tutti entusiasti, studiosi attenti e perspicaci, puntuali, rigorosi, orgogliosi, rispettosi (ne ricordo alcuni: Marco e Alberto Davide, Giuseppe Mora Casalini, Gemma Scolari, Willy e Gianmatteo Bresadola, Moreno Scolari, Milko Marchesi, Walter Casalini, Bruno Belotti, Laura Avanzini,……). Li sentivo arrivare attraverso il rumore dei loro passi appesantiti dagli scarponi da cui entrando in aula scrollavano la neve. Ogni mercoledì tornavo a casa con i loro regali, immancabili ed inestimabili: un bidoncino di latte appena munto, un vasetto di panna, un panetto di burro dal colore dorato, fresco di malga.
Le famiglie collaborative in tutto, spesso con una prorompente speranza che i loro figli trovassero nella musica l'emancipazione per una posizione futura migliore, quella marcia in più per dare loro una spinta nella vita. I risultati erano superiori alle aspettative; dopo la scuola studiare sulla fisarmonica costituiva la loro attività principale.
Dopo qualche anno qualcuno riuscì a vincere dei premi addirittura al Concorso internazionale di Stresa. Nei vari anni vennero da me a lezione a decine, anche alcuni adulti. Formai un'orchestra con una quindicina di elementi con cui suonavamo, molto richiesti, nei teatrini della valle, con al seguito genitori e valligiani. Applausi ed …ovazioni ovunque. Con un programma spesso intervallato dal coro, che sempre Don Spertini nel frattempo aveva costituito, diretto da quel bravissimo Maestro Buschi da Cremona, pure lui intrappolato dall'amore verso quelle montagne. Così per quasi una decina d'anni, indimenticabili.
Quando per motivi professionali dovetti cessare i miei corsi di musica, l'amore per la fisarmonica ha continuato a covare sotto la cenere a Cevo. E riprese la fiamma quando, 16 anni fa, Marco Davide – uno degli allievi di quel tempo tra i più bravi, istituì il “Festival della Fisarmonica” che ha contato ad oggi 16 edizioni con esibizioni di fisarmonicisti talentuosi di provenienza anche internazionale esprimenti repertori tra i più variegati.
E la fiamma ha continuato ad alimentarsi nel 2023 quando, sempre grazie ad ex-allievi di quei tempi lontani (Gemma Scolari e Marco Davide), grazie alle formidabili capacità organizzative dell'Associazione El Teler e grazie al sostegno economico del Comune di Cevo e della Comunità Montana, si è istituito il 1° concorso Internazionale Valcamonica. Inaspettato il successo che ha visto la partecipazione di una trentina di concorrenti anche esteri, tra cui un cinese, esaminati da una Giuria internazionale presieduta dal M° Michele Fedrigotti, noto pianista, docente e compositore milanese. Prima edizione che vedrà il suo seguito con la seconda il 21 e 22 settembre 2024.
Nel 2024 a questi appuntamenti culturali che vedono protagonista la fisarmonica, si aggiungerà un campus estivo pluristrumentale, dal 7 al 14 luglio, organizzato dalla nota istituzione musicale milanese “CrescendOrchestra”. Un' occasione di maturazione non solo musicale. Uno stage estivo di esercitazioni orchestrali per giovani musicisti con concerto finale di allievi e docenti. Conto che pure lì faccia occhiolino qualche fisarmonica. Con sede alla stupenda Casa del Parco e chiesina annessa.
Cevo, un centro sempre più vivace e poliedrico di cultura musicale, dalle radici profonde che vengono da lontano, rinsaldate dallo spettacolo della natura e dal genuino spirito valligiano.
Eugenia Marini
Direttore Artistico